“Le vergini delle rocce”, G. D’Annunzio

“Non avere mai sollecitudine se non di vivere. Il tuo fato non potrà compiersi se non nella profusione della vita.”

Virgin_of_the_RocksIn questa frase si condensa il valore di “Le Vergini delle Rocce” di Gabriele d’Annunzio, opera straordinaria e al contempo problematica, letta da pochi e criticata da molti.

Una natura ricca e fiorente funge da sfondo alla vicenda di un uomo eccezionale, il nobile, Claudio Cantelmo. Inorridito dalla volgarità di una borghesia rozza ed ignorante, egli si pone l’altissimo obiettivo di individuare una donna con cui dare alla luce l’erede capace di restaurare gli antichi valori dell’ormai agonizzante aristocrazia.

Abbandona Roma, si stabilisce nel castello della famiglia dei principi Capece-Montaga nel sud dell’Italia e qui ne incontra le tre figlie, le vergini che danno il titolo all’opera. Ne è subito attratto e si convince che la madre del suo erede deve essere per forza una di loro: Massimilla, donna sensibile, in procinto di monacarsi, Anatolia forte e sicura di sé o Violante malata, ma i cui lineamenti recano il segno di una bellezza rara? La scelta è ardua, dal momento che il protagonista si sente attratto, per ragioni diverse, da tutte e tre le giovani donne.

La prosa dannunziana si presenta pervasa dallo stile sublime della lirica. Descrizioni auliche, dense di termini potenti e ricercatissimi, trascinano il lettore in un mondo parallelo, dove la ricerca della perfezione estetica è ragione di vita. La critica definisce “Le vergini delle rocce” anche romanzo filosofico, in quanto   l’autore, attraverso le riflessioni del protagonista, non manca di illustrare i propri ideali politici, ispirati ad una personale interpretazione del superuomo del filosofo Nietzsche.

A quanti affermano che “sia un romanzo tanto ricco nella forma quanto povero nei contenuti” dico che in quest’opera lo stile è solo il tocco finale dato ad una narrazione affascinante, che coinvolge il lettore non meno di una trama movimentata ed avventurosa.

Alessandro Pizzato

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