“Sonata a Kreutzer”, L. Tolstoy

sonata-a-kreutzer“La cosa più esecrabile è il fatto che si dà per scontato che l’amore sia qualcosa di ideale e di elevato, mentre in realtà esso è qualcosa di abietto, di maialesco, qualcosa di cui c’è da vergognarsi perfino a parlarne”. Così Lev Tolstoj nel suo breve romanzo intitolato “Sonata a Kreutzer” demolisce il concetto di amore romantico che risulta essere solamente la seducente e ingannevole maschera atta a nascondere il nudo desiderio sessuale.

Il protagonista del racconto, Pozdnyšev, diventa così il portavoce di tale idea e racconta in un monologo la propria vicenda al suo occasionale compagno di viaggio. Riaffiorano i ricordi del suo innamoramento e del successivo matrimonio, rivelatosi ben presto come una vendita di mercanzia al miglior offerente. In un crescendo drammatico il narratore analizza impietosamente il suo rapporto con la moglie: “due egoisti completamente estranei l’uno all’altro e bramosi soltanto di procurarsi quanto più piacere possibile ognuno per mezzo dell’altro “. Giunge al culmine con il ricordo doloroso della presentazione alla moglie del musicista Truchacevskij, della loro immediata intesa, della gelosia che si impadronisce di lui e lo spinge a commettere il gesto estremo.

Storia sconvolgente di lucida follia, resa avvolgente dal tono teso ed incalzante che conduce il lettore ad una totale identificazione con Pozdnyšev. “Sonata a Kreutzer” si colloca fuori dal tempo e offre innumerevoli spunti di riflessione tragicamente attuali.

Laura Zago

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